La variante inglese del Sars-CoV-2 sta diventando quella prevalente nel nostro Paese, in considerazione della sua maggiore trasmissibilità, rispetto al ceppo originario del virus, si sta valutando una quarantena superiore di 14 giorni per questa variante inglese.
La stima dalla nuova variante condotta dall’Istituto superiore di sanità (Iss) In italia tamite un ‘flash survey’ (sondaggio flash), con dati riferiti a febbraio scorso, evidenzia la prevalenza della cosiddetta variante inglese del virus Sars-CoV-2 al 54,0%, con valori oscillanti tra le singole regioni tra lo 0% e il 93,3%, mentre per quella ‘brasiliana’ al 4,3% (0%-36,2%) e per la ‘sudafricana’ dello 0,4% (0%-2,9%)”.
Durata della variante inglese
Uno studio dell’Università di Harvard ha indirizzato la ricerca misurando la durata delle infezioni e dei contagi nella fase acuta e poi discendente.
Sono stati valutati i test di 65 persone contagiate, di cui sette avevano contratto la variante. B.1.1.7 ed è emerso che per la variante la durata media della fase di proliferazione è di 5,3 giorni, la durata media della fase di eliminazione è di 8 giorni e la durata media complessiva dell’infezione (proliferazione più eliminazione) di 13,3 giorni e in alcuni casi fino a 16,5.
Valori più estesi nel tempo rispetto a quelli registrati nel Sars Cov2 ceppo originario; infatti la fase di proliferazione media è di due giorni, eliminazione media di 6,2 giorni e la durata media dell’infezione di 8,2/ 9,7 giorni.
Se risultassero confermati i dati dello studio ancora non pubblicato dell’Università di Harvard gli esperti suggeriscono di allungare la quarantena dopo l’inizio dei sintomi a 21 giorni in quanto la variante resterebbe infettiva più a lungo e il periodo di quarantena di 14 giorni senza necessità di tampone previsto ora per gli asintomatici In Italia potrebbe essere insufficiente.
Quarantena a 21 giorni
Non ci sono ancora decisioni definitive, ma l’opzione di prolungare la quarantena obbligatoria a 21 giorni per contenere la diffusione delle varianti non è da escludere, anzi è piuttosto concreta.
Aggiorneremo questo articolo in caso di novità.
Cosa cambia sui luoghi di lavoro? e per i cantieri edili?
Nell’ ambiente lavorativo, la regola che datore di lavoro dovrà seguire è quella di predisporre, a prescindere dalla durata della quarantena, un programma di prevenzione in caso di emergenza influenzale come previsto dal PanFlu 2021-2023 per Sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il coordinatore per la sicurezza (CSE) una figura obbligatoria solo in caso di cantieri edili devono attuare diverse norme di sicurezza, ne abbiamo già discusso in questo articolo (Sicurezza sui cantieri ai tempi del covid (aggiornato a novembre 2020)
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