L’introduzione dell’identificatore unico di formula (UFI) sulle etichette dei prodotti
A partire dal 2020, sulle etichette dei prodotti sarà obbligatorio inserire un codice di 16 caratteri chiamato Identificatore Unico di Formula (Unique Formula Identifier, UFI). Questo sarà richiesto per tutti i prodotti pericolosi che presentano rischi per la salute o per l’incolumità della persona entro il 2025. Gli importatori e gli utilizzatori a valle che immettono tali prodotti sul mercato dovranno fornire informazioni specifiche sui prodotti, compreso l’UFI, ai centri antiveleni.
Cos’è L’UFI: un codice alfanumerico per identificare le miscele pericolose
L’UFI è un codice alfanumerico di 16 caratteri che deve essere riportato sull’etichetta di tutti i prodotti che contengono una miscela pericolosa. Inoltre, per garantire l’efficacia dell’UFI, è necessario fornire ai centri antiveleni anche altre informazioni sulla miscela e sui prodotti associati, come la composizione, la denominazione commerciale, il colore, l’imballaggio, la categoria dei prodotti e le informazioni tossicologiche.
Come generare o creare l’UFI
Per creare l’UFI per una miscela, è necessario il numero di partita IVA dell’azienda (o il “company key”, chiave aziendale, in casi specifici) e un numero di formulazione specifico per la miscela. Inserendo questi due numeri nello strumento online generatore di UFI dell’ECHA (Agenzia europea per le sostanze chimiche) verrà fornito il codice UFI. Il numero di partita IVA è un elemento chiave per garantire che l’UFI sia unico, in modo che non si verifichino sovrapposizioni tra UFI generati da aziende diverse.
L’utilizzo dell’UFI per gli operatori dei centri antiveleni
L’UFI e le altre informazioni fornite saranno utilizzati principalmente dai centri antiveleni in caso di chiamata d’emergenza. L’UFI può essere letto direttamente dall’etichetta di un prodotto all’operatore di un centro antiveleni, insieme al nome commerciale, per identificare con precisione il prodotto interessato dall’incidente. Inoltre, l’UFI rispetta l’integrità dei dati aziendali riservati, tutelando la riservatezza dei dati sulla composizione delle miscele.
L’utilizzo dell’UFI nella catena di approvvigionamento
L’UFI può essere utilizzato in modo sicuro nella catena di approvvigionamento. È possibile ricevere un UFI dal fornitore a monte o trasmettere un UFI al responsabile della formulazione a valle anziché rivelare la composizione completa. Tuttavia, prima di essere trasmesso nella catena di approvvigionamento, l’UFI deve essere già noto ai centri antiveleni.
Conclusioni
In sintesi, l’UFI è un codice di 16 caratteri obbligatorio sull’etichetta dei prodotti che contengono una miscela pericolosa, e deve essere fornito ai centri antiveleni insieme ad altre informazioni sulla miscela e sui prodotti associati. L’UFI è utile per stabilire un collegamento univoco tra le informazioni fornite con il prodotto immesso sul mercato e per identificare in modo preciso il prodotto interessato in caso di chiamata d’emergenza.
L’UFI tutela la riservatezza dei dati aziendali, poiché non è possibile decodificare dall’UFI le informazioni sulla composizione della miscela. Solo i centri antiveleni sapranno quale composizione di miscela corrisponde all’UFI fornito, può essere utilizzato in modo sicuro nella catena di approvvigionamento per trasmettere informazioni sulle miscele senza rivelare la composizione completa, poiché non è possibile decodificare dall’UFI informazioni riservate sulla composizione di una miscela.
In conclusione, l’UFI è un importante strumento per la sicurezza dei consumatori e dei lavoratori, che consente di identificare in modo preciso i prodotti pericolosi e di fornire alle autorità competenti le informazioni necessarie per intervenire in caso di emergenza.